Roma – Luigi e Ambrogio Sparagna
Posted in BlogUna giornata di grande festa per celebrare il diritto al lavoro con la partecipazione di quattrocento musicisti, cantori e danzatori provenienti da tante regioni italiane.
Si Canta Maggio torna ad animare l’Auditorium Parco della Musica con artisti provenienti da tutte le regioni per festeggiare con i canti del lavoro il Primo Maggio. Una grande festa, un grande spettacolo, all’aperto e al chiuso, nell’Auditorium aperto al pubblico, dalla mattina alla sera.
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Novità di questa edizione, per la prima volta in Italia, presso il Foyer della Sala Sinopoli, è stato possibile ammirare una mostra di cartelloni originali appartenuti all’ultima generazione di cantastorie siciliani, attiva tra gli Anni ’50 – ’70, che le famiglie hanno voluto mettere a disposizione del pubblico dell’Auditorium.
A partire dalle ore 10.30, nell’area dei giardini pensili del Parco della Musica, a ingresso gratuito, gastronomia, mostre, liuteria artigianale, musica, balli e canti tipici della tradizione contadina e alle 13 merenda con fave e pecorino.
Alle 18, in Sala Sinopoli, un grande concerto dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica diretta da Ambrogio Sparagna, il grande Coro popolare composto da oltre cento elementi diretto da Anna Rita Colaianni. Ospiti speciali di questa sesta edizione: il Coro dei bambini delle scuole elementari di Priverno e Sezze Romano, i cantastorie di Paternò e il cantastorie Luigi Di Pino “cantastorie del XXI° sec”.
Luigi Di Pino ha intrattenuto il pubblico romano con un’esibizione frizzante e culturale al contempo. Ha rappresentato la Provincia Regionale di Catania declamando i versi di “Portella della Ginestra”, con l’ausilio di un cartello dipinto appartenuto al grande maestro cantastorie Trincale.
Si Canta Maggio, giunto quest’anno alla sua sesta edizione, è un omaggio ai canti di lavoro, a questa grande e importante forma di cultura sociale, testimonianza della perenne necessità di riaffermare il diritto al lavoro. Quest’anno il concerto è dedicato alla grande tradizione dei canti marinareschi, in particolare al repertorio tipico della tradizione veneziana, toscana, napoletana e siciliana pubblicati nelle raccolte ottocentesche del Foscarini, detto “El barcarol”,Tigri, Tommaseo, Molinaro del Chiaro, Vigo e del Pitré.
Si canta Maggio è una manifestazione che evidenzia il legame di questa antica tradizione musicale sia con le feste contadine connesse al ciclo della primavera sia con le forme espressive del canto sociale italiano. Un genere che ha segnato profondamente la storia culturale del nostro Paese diventando con i suoi straordinari esempi musicali l’ideale colonna sonora di tutte le storiche battaglie sociali per il diritto al lavoro.
La manifestazione è prodotta dalla Fondazione Musica per Roma con la direzione artistica di Ambrogio Sparagna.
PROGRAMMA
Ore 10.30 – 17.00 giardini pensili
Ingresso libero
A partire dalla mattina, nei giardini pensili del Parco della Musica avrà inizio la mostra mercato di prodotti enogastronomici a cura della Coldiretti (Mercato di Campagna Amica). La mostra mercato proseguirà per tutto il pomeriggio.
Nello stesso spazio saranno allestite mostre di strumenti musicali popolari a cura di artigiani liutai laziali, campani e lucani.
Ore 12.00
Spettacolo con Luigi Di Pino da Riposto (CT)e il gruppo di Cantastorie di Paternò (CT), che proporranno una serie di brani tipici dell’antica tradizione popolare siciliana
Ore 13.00
Distribuzione di fave, pecorino e vino bianco perpetuando l’antica usanza romana delle uscite fuori porta in occasione del primo maggio. Durante la degustazione si esibiranno i gruppi Paranza ‘o lione di Scafati (Campania) e Zampogne giganti (Lazio)
Ore 11.00 Foyer Sala Sinopoli
Ingresso libero
I cartelloni dei cantastorie
Mostra a cura de La Casa del Cantastorie di Paternò.
Per la prima volta in Italia sarà possibile visitare presso il Foyer della Sala Sinopoli, una mostra di materiali originali appartenuti all’ultima generazione di cantastorie attiva tra gli Anni ’50 – ’70 che le famiglie hanno voluto mettere a disposizione del pubblico dell’Auditorium.
Il ricordo di quella particolare forma di racconto, tipica dell’area della Sicilia orientale, non può prescindere dagli strumenti del mestiere che in questo caso constano di cartelloni colorati che i cantastorie utilizzavano per illustrare di volta in volta la storia raccontata.
Si tratta di opere provenienti dagli archivi delle famiglie paternesi Busacca, Paparo (Rinzino) e Trincale, realizzate per la maggior parte dal maestro Vincenzo Astuto di Messina.